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I prodotti lattiero caseari sono sostenibili …

Il latte: un alimento sostenibile in una dieta sostenibile

sostenibilità e alimentazione

Oggi si parla moltissimo di alimenti sostenibili e di sistema alimentare sostenibile.

Nel 2010 la FAO (Food and Agricolture Organization of the United Nations) ha dichiarato che per sistema alimentare sostenibile si intende un sistema in cui coesistono, sono rispettati e sono in equilibrio fra loro quattro pilastri portanti: nutrizione e salute, cultura, economia ed ambiente”.

Il settore agricolo influenza ed è a sua volta influenzato dalla salute in maniera diretta e indiretta. Direttamente attraverso la quantità e qualità del consumo di alimenti. Un consumo adeguato di cibo fornisce i nutrienti e i componenti alimentari necessari che gli esseri umani richiedono per una crescita e uno sviluppo sani necessari alla produttività quotidiana.

Una buona salute consente alle persone di ottimizzare tali nutrienti attraverso l’appetito, la digestione e il metabolismo e di contribuire all’agricoltura in termini di produttività e una serie di importanti servizi ecosistemici. L’aumento della produzione di alimenti a bassa densità di nutrienti e ad alto contenuto calorico sta contribuendo al carico di malnutrizione sia per difetto di nutrienti che per eccesso di peso. Ma anche lo stato di salute e lo sviluppo economico e sostenibilità ambientale sono indirettamente influenzati dagli effetti sull’occupazione, sul reddito e sulla prosperità economica, effetti positivi perché consentono alle persone uno stile di vita più sano, una maggiore capacità di spesa sanitaria.

Le diete caratterizzate da un elevato contenuto di alimenti vegetali e da un limitato contenuto di prodotti di origine animale, carni e carni trasformate, hanno un minore impatto sull’ambiente, e sulla salute rispetto alle diete più ricche di prodotti di origine animale. A parte la qualità del cibo introdotto è altrettanto importante considerare gli scarti e gli sprechi, sia in termini di alimenti che vengono buttati, sia in termini di calorie introdotte in maniera eccessiva.

La Dieta Mediterranea è uno stile di vita improntato alla frugalità alimentare con una preponderanza di prodotti vegetali (frutta fresca, ortaggi, verdure, legumi, cereali, frutta secca, olio d’oliva), che però non rinuncia a quelle quote di prodotti animali necessarie, senza eccedere, a coprire le inevitabili carenze di un modello completamente vegetale, e con un apporto energetico mai eccessivo rispetto al fabbisogno e ad un’adeguata attività fisica.

La dieta mediterranea è quindi un perfetto esempio di modello alimentare sostenibile, anzi forse il più sostenibile, per l’ambiente e per la salute. È stato calcolato [11] che la sola ottimizzazione qualitativa delle abitudini alimentari degli italiani, vale a dire il miglioramento della qualità della dieta, lasciando inalterato l’apporto calorico complessivo, comporterebbe un dimezzamento dell’impronta di carbonio (mediamente un risparmio di circa 800 grammi al giorno di CO2 Eq. per persona al giorno).

In Italia un adulto su due è in eccedenza ponderale, e ogni chilo di grasso corporeo corrisponde a circa 7600 kcal consumate oltre il fabbisogno. L’adeguamento delle calorie al fabbisogno energetico quindi comporterebbe un risparmio di emissioni di anidride carbonica enorme, oltre che ovviamente di salute. Per fare 1000 kcal di alimenti consumati in una dieta occidentale vengono prodotti circa 2,2 kg di CO2 negli Stati Uniti [12] o 1,6 in Italia [11].

Moltiplicando questi valori per ogni chilo di grasso in più per persona si avrebbe un risparmio enorme di gas clima alteranti e un risparmio enorme di malattie croniche. Il modello alimentare mediterraneo, con il suo alto apporto di frutta, vegetali, cereali integrali e legumi, oltre ad avere un minore impatto sull’ambiente e a fornire una gran quantità di nutrienti in poche calorie, è in grado di influire sulla sazietà riducendo così l’apporto calorico quotidiano con ricadute enormi dal punto di vista della salute dell’uomo, dell’ambiente e, non ultimo, anche del portafoglio.

IMPATTO AMBIENTALE

IL LATTE COME SI PONE ALL’INTERNO DI QUESTO SCENARIO?

La produzione di latte ha un impatto ambientale “medio”(FAO 2016), legato soprattutto alla produzione dell’alimento, in termini di suolo utilizzato per la produzione dei foraggi per il bestiame, di consumo di acqua, di emissioni di anidride carbonica e metano da parte dell’allevamento. Incidono anche ai processi di trasformazione, l’imballaggio e il trasporto dallo stabilimento di produzione alle nostre tavole.

Tutto questo secondo il sistema di misura attualmente in uso: g CO2 equiv/kg di prodotto. Probabilmente se cambiassimo la modalità di misurazione ovvero se ragionassimo in termini di g di CO2 equiv . per assicurarci la quantità di nutrienti richiesti giornalmente per il buon funzionamento dell’ organismo (anziché per kg di prodotto ), l’impatto ambientale dei prodotti animali potrebbe risultare meno perdente rispetto a quello dei prodotti di origine vegetale. In pratica, se considerassimo 1000mg di calcio (quantità adeguata) ed esprimessimo i g CO2 equiv/ 1000mg di calcio, la quantità di CO2 per assicurare all’organismo tale quantità di calcio solo da acqua e fonti vegetali potrebbe risultare anche più alta che non da fonti animali come il latte e i formaggi.

Diventa quindi prioritario per le ricerche future determinare il punto di equilibrio tra necessità nutrizionali e impatto ambientale (Green House Gas Emissions (GHGE), che comprende CO2, CH4, N2O).

Ovviamente ci sono “molti sforzi in corso” per modificare le pratiche agricole e di allevamento e per ridurre pertanto il costo ambientale dei processi di trasformazione.

Molti produttori Italiani stanno rivolgendo grandi attenzione e risorse per promuovere il benessere animale, ridurre impatto ambientale e gli sprechi nei processi di trasformazione. Importanti progetti sono stati fatti e sono in corso per studiare nuovi imballi riciclabili o da materiale riciclato, per promuovere progetti di economia circolare.

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Promozione del protagonismo aziendale e sociale per la sostenibilità ambientale

Il futuro è di chi agisce …

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Raggiungere alcuni degli obiettivi della Agenda 2030 … per lo sviluppo sostenibile.

Tra il 25 e il 27 settembre si è tenuto il Vertice delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile, iniziato con l’intervento di Papa Francesco e atteso da oltre centocinquanta leader mondiali. In quest’occasione l’Assemblea Generale ha adottato l’agenda “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”. La nuova agenda è composta da 17 […]

Di cosa parliamo quando diciamo Agenda 2030: ecco lo sviluppo sostenibile che vogliamo

L’Agenda 2030 mira , tra gli obiettivi, a garantire il benessere di tutte le persone, lo sviluppo economico, la protezione dell’ambiente, affrontando aspetti come la pace, lo Stato di diritto e il buongoverno, essenziali per la promozione dello sviluppo sostenibile.

Rigenerazione equo sostenibile dei territori, mobilità e coesione territoriale, transizione energetica, qualità della vita, economia circolare sono le cinque macroaree in cui si sviluppano le sue linee programmatiche.

Tra i 17 obiettivi stabiliti sono importanti quelli relativi a povertà, istruzione, uguaglianza di genere, tutela dell‘ambiente, modelli di consumo, produzione sostenibile e lotta contro i cambiamenti climatici.

L’Agenda 2030 è stata redatta da un gruppo multidisciplinare di esperti indipendenti ingaggiati dall’Onu e approvata dai paesi membri tra il 25 e il 27 settembre 2015.

«Quest’Agenda è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità» che orienta l’umanità verso uno sviluppo sostenibile attraverso 17 obiettivi. L’impegno maggiore è richiesto ai governi e alle organizzazioni internazionali, ma ogni essere umano sulla Terra può essere parte della soluzione.

L’obiettivo principale dell’Agenda ONU 2030 è quello di promuovere uno sviluppo sostenibile. Si tratta, infatti, di un vero e proprio programma d’azione sottoscritto dai 193 paesi membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

L’Agenda 2030, è un programma d’azione basato su 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile concordati da tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite (ONU) nel 2015 per il miglioramento del sistema globale.

È stato adottato un documento finale nel Summit delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile del settembre 2015 che ha avuto luogo a New York, negli Usa. Il 25 settembre 2015, i 193 stati dell’Assemblea Generale dell’ONU hanno adottato l’Agenda 2030 intitolata Trasformare il nostro mondo.

Quali obiettivi dell Agenda 2030 sono stati raggiunti in Italia?

un impegno verso il futuro...

Per quanto concerne l’andamento dell’Italia nell’arco temporale che va dal 2010 al 2020: – l’Italia migliora in cinque Obiettivi (o Goal): salute (Goal 3), uguaglianza di genere (Goal 5), sistema energetico (Goal 7), innovazione (Goal 9) e lotta al cambiamento climatico (Goal 13).
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Gli agricoltori scontenti sono scesi in piazza in tutta l’Unione europea.

Ma quanto è importante il settore agricolo per l'economia del blocco?

L'analisi di Euronews

Da settimane gli agricoltori europei denunciano la crisi del costo della vita, le tasse sul carburante, la regolamentazione ambientale, la burocrazia onerosa, la concorrenza sleale e gli accordi di libero scambio.

Il movimento apparentemente coordinato, che ha già raggiunto Paesi come Germania, Francia, Italia e Spagna, ha colto di sorpresa Bruxelles e ha messo il Green deal sotto forte pressione politica a pochi mesi dalle prossime elezioni del Parlamento europeo.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la mente del Green deal, ha reagito elogiando pubblicamente gli agricoltori, lodandone la forza d’animo, la dedizione e il contributo economico e promettendo di prestare maggiore attenzione alle loro preoccupazioni.

Gli agricoltori “lavorano duramente ogni giorno, per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo, credo che dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto”, ha detto la presidente della Commissione all’inizio del mese, annunciando il ritiro di una controversa legge sui pesticidi.

“Le questioni si sono aggravate negli ultimi anni. I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell’agricoltura e per il loro futuro di agricoltori”, ha aggiunto.

Ecco cosa c’è da sapere sull’agricoltura nell’Unione.

Viviamo in una società democratica e la politica deve iniziare a interessarsi, interpretare e comprendere i dati della scienza. Solo così possiamo avere un cambiamento radicale. Le manifestazioni sono compiute da persone che si aggregano anche grazie alle nuove tecnologie e ormai siamo in un mondo interconnesso dove basta veramente poco per riunirci. Noi stessi, anche i più giovani, sentiamo sulla nostra pelle gli effetti del cambiamento climatico… per esempio nel mio paese non si è mai visto un ottobre così caldo da stare a maniche corte! Tutti ora sono molto più motivati a farsi sentire, che poi è la cosa importante. In Europa ora ci sono proposte di legge che cercano di cambiare lo stato delle cose, per esempio si sta iniziando a voler ridurre drasticamente l’uso della plastica. La politica sta facendo tanti passi avanti per questo, perché ci sono state persone che hanno avuto il coraggio di dire “No” e di far sentire la propria voce per ribadire che il mondo è anche nostro.(G.T)

Un settore piccolo ma vitale

L’agricoltura è uno dei mezzi di produzione più antichi del mondo e risale a dodicimila anni fa, quando le civiltà preistoriche passarono dalla caccia nomade all’agricoltura in insediamenti permanenti. Nei millenni successivi, l’agricoltura è stata una delle principali forze del progresso e ha contribuito allo sviluppo di molte delle città europee che conosciamo oggi.

Con l’avvento della Rivoluzione industriale, però, l’agricoltura ha cominciato a perdere gradualmente importanza, mentre i Paesi si sono spostati pesantemente verso l’industria manifatturiera e, successivamente, verso i servizi.

Oggi il settore rappresenta una quota minima dell’economia dell’Ue: secondo Eurostat, nel 2022 l’agricoltura ha contribuito al prodotto interno lordo (Pil) del blocco per 215,5 miliardi di euro. In termini relativi, ciò significa l’1,4 per cento del Pil totale, una percentuale che è rimasta stabile negli ultimi 20 anni.

Vendendo sul mercato, il settore ha ricavato più di 537 miliardi di euro nel 2022, di cui 287,9 miliardi di euro provenienti da colture come cereali, ortaggi, frutta, vino e patate e 206 miliardi di euro da latte, suini, bovini, pollame e uova.

La Francia è stata il maggior venditore di quell’anno con 97,1 miliardi di euro, seguita da Germania (76,2 miliardi), Italia (71,5 miliardi), Spagna (63 miliardi) e Polonia (39,5 miliardi).

costi di produzione hanno raggiunto i 316,7 miliardi di euro nel 2022, con un aumento di quasi il 22 per centorispetto all’anno precedente. L’impennata è stata determinata principalmente dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che ha fatto schizzare i prezzi dell’energia e dei fertilizzanti a livelli record.

Agricoltura industrializzata

Si stima che 8,6 milioni di persone lavorino nel settore agricolo, pari al 4,2 per cento dell’occupazione dell’Ue. La Romania (1,76 milioni) e la Polonia (1,46 milioni) sono di gran lunga i maggiori datori di lavoro. Tuttavia, questi numeri non forniscono un quadro completo perché la raccolta è un’attività stagionale che impiega molte persone con contratti temporanei e a tempo parziale. Tenendo conto di queste particolarità, Eurostat stima che la reale forza lavoro sia di 17 milioni di persone, più del doppio del dato principale.

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Gli obiettivi della strategia “Farm to Fork”

L'obiettivo della strategia Farm to Fork è ridurre queste cifre, garantendo che il sistema alimentare abbia un impatto neutro o positivo sull'ambiente senza sacrificare la sua resilienza, produttività o sicurezza.

La strategia Farm to Fork affronta quattro aree chiave della gestione della catena di approvvigionamento nell’industria alimentare: produzione, pratiche, consumo e rifiuti. All’interno di questo, presenta idee su come dovremo lavorare insieme per ottenere una migliore gestione dei quattro argomenti chiave, ad esempio come le diete future dovranno cambiare e come l’etichettatura obbligatoria potrebbe diventare la norma in cui le informazioni nutrizionali sulla parte anteriore della confezione oltre all’indicazione dell’origine.

Una sfida, forse la più urgente, è garantire che la transizione sia equa e non lasci indietro nessuno. Con il 65% degli adulti che lavorano a basso reddito in tutto il mondo che fanno affidamento sull’agricoltura per fare soldi (5) e con i raccolti già minacciati dal cambiamento climatico, la strategia cerca un equilibrio per garantire un sistema alimentare che preservi posti di lavoro, mezzi di sussistenza e tradizioni lungo la via.

La strategia si è prefissata di rendere il cibo più sostenibile e sano anche il più conveniente. Si sforza di fare della sostenibilità e delle emissioni zero un “marchio di fabbrica” ​​per le imprese e una scelta obbligata per i consumatori.

Saranno premiati agricoltori, pescatori, imprenditori e altri attori della filiera alimentare che si impegnano attivamente nel processo di transizione. Ad esempio, le pratiche agricole che rimuovono la CO2 dall’atmosfera saranno premiate tramite la politica agricola comune (PAC) (6) o altre iniziative simili. Attraverso la PAC, gli agricoltori riceveranno sussidi per la protezione della terra, dell’acqua, dell’aria, delle piante e della fauna selvatica, nonché per affrontare il cambiamento climatico.

Nel 2022 sarà inoltre attuata una nuova legislazione sul biologico (7) che mira a facilitare la transizione degli agricoltori convenzionali verso l’agricoltura rigenerativa. Questo spera di vedere i prodotti biologici diventare più facilmente disponibili, il tutto riducendo l’uso di pesticidi nocivi, riducendo le emissioni dall’agricoltura, diminuendo i tassi di erosione del suolo e aumentando la biodiversità.

L’agricoltura rigenerativa cerca anche di aumentare la materia organica nel suolo, il che lo rende maggiormente in grado di assorbire il carbonio dall’atmosfera, il che significa che ha il potenziale per ridurre il cambiamento climatico invece di contribuirvi. In effetti, lo scienziato del suolo e vincitore del World Food Prize 2020, il dottor Rattan Lal, afferma che aumentare il contenuto di carbonio del suolo mondiale di appena il 2% riporterebbe completamente i gas a effetto serra nell’atmosfera a livelli di sicurezza.

Il problema ambientale va dunque affrontato avendo una visione internazionale, senza limitarsi alla sola Unione europea. Poiché questa condizione è difficile da realizzare, si dovrebbe agire su altri fronti. Fra questi si elencano il progresso tecnologico, funzionale al miglioramento della sostenibilità delle produzioni agroalimentari. Al contempo sarebbero necessarie politiche commerciali che scongiurino il pericolo di uno spostamento della produzione dalla Ue ai Paesi terzi. Indispensabile infine una differente politica di utilizzazione del suolo, accompagnata dalla introduzione in campo agricolo delle “quote carbonio”, alla stregua di quanto già fatto in altri settori. Rubando la battuta a un grande del ciclismo eroico del secolo scorso, si potrebbe dire “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”.

“Il modo in cui possiamo contribuire a combattere il cambiamento climatico è evitare la perdita e lo spreco di cibo, rendere il sistema alimentare più circolare e promuovere un cambiamento nella dieta”.

#BGSOSTENIBILMENTE, Agroalimentare Italiano, cibus, EVENTI AND FUTURE

Parma_Cibus 2024

Cibus La vetrina dei territori e delle certificazioni d'origine.

“ Welcome to fooddland”. L’edizione 2024

La vetrina dei territori e delle certificazioni d’origine.

“ Welcome to foodland”.

L’edizione 2024

OPPORTUNITA’

NUOVI FOCUS TEMATICI

BUYER PROGRAM E INTERNAZIONALIZZAZIONE.

Organizzato ogni due anni nell’icona location di Parma, CIBUS porta in fiera il bon VIVRE italiano attraverso la sua capacità di rappresentare territori, filiere e manifatture food del nostro Bel paese.

Su questi pilastri si basa un salone professionale dedicato all’alimentazione unico nel suo genere e oggi affermato nel settore quale

  • piattaforma globale di promozione delle filiere food made in italy
  • riferimento per la GDO internazionale ma capace di integrare percorsi l’Ho.Re.Ca

Cibus 2024 ospiterà un convegno per presentare le ” best practices ” di prodotti certificati italiani ed internazionali che contribuiscono ad un’alfabetizzazione del gusto nei territori e che costituiscono un importante traino per l’export e i consumi nella GDO. All’attività convegnistica si accompagnerà un’area espositiva volta alla valorizzazione di prodotti certificati internazionali, interrogandosi sulla possibilità di individuare disciplinari e caratteristiche minime comuni per le certificazioni d’origine.

In questi lunghi mesi di emergenza sanitaria l’industria alimentare italiana ha dimostrato di avere un peso decisivo per l’economia italiana, rappresentando la prima filiera economica del Paese e generando il più alto valore aggiunto. Questa posizione di primato nell’economia italiana è fortemente trainata dal ruolo dell’export dei prodotti food Made in Italy.

A Cibus 2024 sono attese circa quattromila aziende espositrici italiane, e saranno presenti tutti gli attori della filiera agroalimentare …

#BGSOSTENIBILMENTE, Focus:Acqua

Un futuro sostenibile riguarda principalmente l’acqua. Parole chiave tecnologia e sostenibilità

Le tecnologie per salvare il Pianeta

L’acqua rappresenta ormai il grande integratore, il motore del sistema”. Oggi le risorse idriche sono al centro di tutte le grandi questioni del nostro tempo: sostenibilità, crisi economiche, povertà, infrastrutture, ruolo dello stato, ruolo delle aziende. Oggi i maggiori conflitti causati dalla necessità di approvvigionarsi di acqua, si estendono in tutto il mondo. Come fare quindi per garantire accesso a tutti all’acqua? Quali sono le tecnologie emergenti che possono aiutare noi e il pianeta per un futuro sostenibile?

Quali sono gli step fondamentali..

Riciclare l’acqua: sistemi che garantiscono una fase di riciclo più efficace.

La sostenibilità ha inizio con il riciclo, anche per l’acqua. Le innovazioni legate all’utilizzo di sistemi filtranti come membrane, per migliorarne resa, durata e funzionalità, sono quelle che si stanno rivelando più promettenti per evitare la dispersione dell’acqua dopo l’utilizzo. Molte aziende che si muovono verso il cambiamento stanno iniziando ad adottare i nuovi sistemi detti a membrana, tecnologia che sostituisce la fase convenzionale di sedimentazione e permette il riuso delle acque reflue. Le nuove tecnologie stanno trasformando in un’opportunità quello che fino a poco tempo fa era un problema: lo smaltimento dei residui delle operazioni di trattamento e purificazione. Nuove tecniche di filtrazione avanzata  consentono infatti di separare minerali e metalli dai fanghi per renderli di nuovo disponibili o di utilizzare le biomasse come fonti di energia.

I passi verso un’economia a costo zero si stanno muovendo per diventare realtà.

Ridurre gli sprechi: ripensare all’utilizzo in agricoltura.

Oggi il 70% dell’acqua è usato in agricoltura. Diventa quindi cruciale produrre più cibo con meno acqua, perché nei prossimi anni la crescita della popolazione mondiale comporterà un inevitabile aumento della domanda di cibo, che non potrà però essere accompagnata da un parallelo ed esponenziale consumo di acqua a fini agricoli. L’agricoltura si sta quindi attrezzando per ripensare il proprio sistema produttivo. In questo ambito riveste notevole importanza la cosiddetta “agricoltura di precisione”, che utilizza un elevato numero di dati, al fine di incrementare la produttività del suolo, riducendo nel contempo gli impatti sull’ecosistema. Uno degli elementi più importanti dello “smart farming” è rappresentato dall’irrigazione: grazie alle nuove tecnologie è possibile risparmiare acqua con metodi di irrigazione predittivi basati sulle condizioni di temperatura, umidità e caratteristiche del suolo.

Controllare i consumi: smart metering

Lo smart metering o controllo dei consumi è il principio che sta alla base dei contatori intelligenti e che consente di attuare strategie di efficienza energetica, già presente per i consumi relativi all’energia, può cambiare in maniera radicale le modalità di consumo dell’acqua. Nelle abitazioni connesse con la fornitura d’acqua diventa un sistema di pianificazione ed uso intelligente di questo bene. Il funzionamento prevede la scelta programmata delle ore di consumo e della quantità necessaria di acqua, consentendo ai fornitori di pianificare l’intera relazione di fornitura con il cliente, con strategie di offerta mirate, simili a quelle utilizzate nel campo delle telecomunicazioni. Le previsioni  sull’installazione dello smart metering fanno ben sperare per i numeri si prevede che nel 2022 saranno installati 1,2 miliardi di smart meter legati al consumo dell’acqua, superando la quantità di quelli relativi al gas e all’elettricità.

Acqua e informatica: il mix vincente per il futuro

Anche il futuro dell’acqua sarà sempre più basato sulla raccolta ed elaborazione di dati mediante dispositivi data driven. Sono quattro le aree principali in cui le risorse idriche saranno costantemente monitorate

  • i flussi, le concentrazioni chimiche e i risultati di laboratorio,
  • le informazioni sull’utilizzo (civile, industriale o in agricoltura),
  • i dati sulla infrastruttura di rete,
  • le informazioni sullo scenario.

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#BGSOSTENIBILMENTE, Focus:Acqua

Rapidità, qualità, efficienza al servizio del cliente dal 1987

Acqua potabile dove e quando serve ... trasporti Cento.

Trasporti Cento nasce nel 1987 e da allora si fa apprezzare per la capacità di dare pronte risposte alle esigenze di mobilità nel settore del trasporto di liquidi alimentari e per altri servizi svolti con competenza.

Lo sviluppo dell’azienda è stato supportato dalla capacità dirigenziale di cogliere tutte le opportunità di miglioramento che, oltre a favorirne il processo di crescita, ha consentito di consolidare la fiducia della propria clientela, nel pieno rispetto e tempestivo adeguamento alle normative del settore di riferimento. La conseguente acquisizione di clienti prestigiosi ha conferito all’azienda una crescente reputazione in termini di professionalità, affidabilità e competitività.

La società vanta l’ottenimento della certificazione del proprio Sistema di Gestione della Qualità, in conformità alla Norma UNI EN ISO 9001:2015.

Trasporto acqua potabile

Il servizio di trasporto acqua potabile è gestito in modo professionale con mezzi adeguati e certificati (attestazione di carrozzeria per il trasporto di derrate deteriorabili). Nell’ottica di rispondere alle esigenze dei propri clienti, Trasporti Cento offre un servizio di approvvigionamento di acqua potabile completo ed affidabile.

Trasporto liquidi alimentari

L’Azienda negli anni si è specialzzata nel trasporto di acqua potabile sia per enti pubblici che per utenti privati. Con la flotta di mezzi a disposizione riesce a soddisfare ogni richiesta da 9 m³ a 30 m³, 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno.

La massima attenzione al cliente, unita ad un servizio flessibile ed affidabile, ci rendono capaci di soddisfare ogni esigenza. In un’ottica di miglioramento continuo delle attività, svolgiamo periodicamente ricerche di mercato per tenerci costantemente aggiornati sulle nuove tendenze che in esso si muovono per poter rispondere nella maniera più efficace possibile sia ai clienti ma anche ai fornitori.
Lavoriamo principalmente nel settore del del latte e dei suoi derivati, ma la nostra conoscenza decennale ci permette di poter operare con molti altri prodotti liquidi del campo alimentare (acqua, latte, vino, etc).

Puntiamo a diventare vostro cliente o fornitore, a seconda del materie prime da voi trattate, di latte intero crudo o pastorizzato, parzialmente scremato e scremato.

Riempimento piscine

Con il servizio di riempimento piscine, rapido e funzionale, siamo in grado di raggiungere la vostra piscina ovunque essa sia, in quei momenti della stagione estiva in cui l’acqua proveniente dalle condutture idriche è regolata da normative che ne vietano l’utilizzo per pratiche che non siano strettamente necessarie, evitandone lo spreco.

La nostra forza è quella, in momenti di siccità o impossibilità di utilizzo della fornitura data dagli acquedotti di poter risolvere il problema dandovi la soluzione che desiderate nel più breve tempo possibile tenendo conto di regolamenti e leggi in materia di trasporto dell’acqua potabile.

Analogamente eseguiamo il servizio di riempimento serbatoi sia per utenti privati che per aziende adattandosi alle esigenze di capacità volumetrica grazie alla nostra estesa flotta di automezzi.

Servizi

  • Trasporto acqua

  • Trasporto vino, olio e latte

  • Trasporto automezzi

  • Sanificazione e disinfezione

Trasporto liquidi alimentari

Il numeroso parco di veicoli della nostra azienda consiste di autocisterne provviste di pompa di carico e scarico, con capacità che vanno da 9000 a 32000 litri. Le cisterne sono costruite interamente in acciaio inox e dotate di coibentazione isotermica, quindi idonee a contenere liquidi alimentari in regime di temperatura controllata ATP (ai sensi del D.M. 21/03/1973, successivamente modificato in gazzetta ufficiale N. 104 il 20/04/1973), garantendo la protezione della qualità e la sicurezza del prodotto.

Trasporto mezzi pesanti

Siamo specializzati nello spostamento di carichi, mezzi e attrezzature pesanti oltre che nel soccorso stradale. L’azienda dispone delle specifiche autorizzazioni al trasporto eccezionale che svolge grazie al proprio parco veicolare, comprensivo di semirimorchi allungabili e surbassati, con altezza da terra di 40 cm. Siamo in grado di eseguire trasporti di carichi particolarmente ingombranti come autocarri, trattori, attrezzature e imbarcazioni.

Sanificazione degli ambienti

La nostra società è anche specializzata nei processi di sanificazione e disinfezione tramite strumenti all’avanguardia e prodotti selezionati. Abbiamo la capacità di rispondere in modo efficace alle necessità di sanificare dai virus le aree aperte e chiuse. Tramite la nostra flotta di autocisterne di qualsivoglia dimensione, offriamo un servizio di lavaggio con prodotti idonei

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#BGSOSTENIBILMENTE, Agroalimentare Italiano

Caseificio Frizza: Arte Casearia dal 1951.

Quasi 70 anni di storia densi di storie. Storie di uomini e di donne, storie di animali e di luoghi.

Una Tradizione Che Affonda Le Radici In Un Glorioso Passato.

La storia del Caseificio FRIZZA di Pegognaga (MN) è corposa, come il suo latte, sano e genuino. Quasi 70 anni di storia densi di storie. Storie di uomini e di donne, storie di animali e di luoghi. Storie di una terra unica e dalla tradizione del Parmigiani Reggiano, eccellenza tra le eccellenze.

Questa Antica e nobile Corte è situata nel cuore della Pianura Padana, la valle del fiume Po, molti popoli l’hanno attraversata, vi si coltivano e lavorano innumerevoli prodotti e l’eccellenza dell’arte casearia deve le sue origini a questa terra, grazie all’unicità del suolo del clima soleggiato e poco ventoso, e di un unico grande ecosistema.

“La Corte Frizza”, sede del Consorzio Agrario, deve il proprio nome a Fritz di Brandeburgo, notabile prussiano giunto in Italia prima della metà del XV secolo, forse al seguito di Barbara di Hohenzollern, sposa di Lodovico II Gonzaga. In un clima particolarmente favorevole al popolo tedesco, i Gonzaga concessero amicizia e favori a Frizzo, come il nome del prussiano veniva italianizzato: un documento del 1433 gli concede il godimento dei terreni della Corte limitatamente a lui e agli eredi maschi.

Estinta la discendenza del nobile tedesco la Frizza, come ormai era conosciuta da tutti, passò di mano in mano per quattro secoli, fino a diventare Società Agricola nell’aprile del 1951, per volontà di 12 soci fondatori. Nei decenni successivi il caseificio si allargò e si dotò di nuove strutture produttive. Nel 1982 la cooperativa acquistò la Corte dai signori Angeli, che erano tra i soci, e nei due anni successivi riedificò latteria e porcilaie, poi cedute nel 1993 per concentrarsi solo sulla lavorazione del latte.

Negli ultimi 25 anni sono cresciuti senza sosta, arrivando nel 2018 a raccogliere e a trasformare in Parmigiano Reggiano 165mila quintali di latte conferiti da 20 soci. Oggi la residenza settecentesca di Corte Frizza, restaurata dopo il sisma del 2012, ospita gli uffici e la sala assembleare della cooperativa agricola. 20 soci conferenti nutro e curono il loro latte, che Andrea con il suo staff sapientemente lavora.

 Un po di numeri……..165 mila quintali di latte , 56 caldaie di cottura … Servono proprio tutte per trasformare il nostro latte nelle 30mila forme che produciamo ogni anno.

Vedere con i propri occhi e vivere la storia … Vi invitiamo!

  • Il Parmigiano Reggiano è una delle grandi eccellenze gastronomiche italiane conosciute in tutto il mondo. Tutelato da oltre 80 anni da uno dei primi consorzi agroalimentari europei, viene fatto tal quale da nove secoli.
  • La Frizza spalanca le porte del caseificio ad appassionati di questo formaggio, a semplici curiosi, a famiglie, a scolaresche e a comitive di turisti. Perché fare il Parmigiano Reggiano è il nostro lavoro, ma anche la nostra passione. Per questo, oltre che farlo, ci piace molto anche raccontarlo.
  • Se hai in mente un tour alla scoperta dei sorprendenti tesori enogastronomici e culturali delle province di Mantova, Modena e Reggio Emilia, prenota una visita guidata compilando il modulo che trovi qui sotto. Potrai seguire passo passo tutte le fasi della produzione, dall’arrivo del latte alla stagionatura delle forme. Che aspetti? Siamo a pochi minuti dal casello di Pegognaga.
  • https://www.caseificiofrizza.it/visite-guidate/

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Promozione del protagonismo aziendale e sociale per la sostenibilità ambientale

Il futuro è di chi agisce …

LA NUOVE PROPOSTA BG SOCIAL 20_21

#BGSOSTENIBILMENTE, Tecnologia a confronto

Smart agriculture o agricoltura di precisione? Il prossimo futuro guardando al 2025.

Una rivoluzione tecnologica nell'agricoltura guidata dai progressi della robotica e delle tecnologie di rilevamento sembra destinata a modificare radicalmente la pratica moderna.

Agricoltura 4.0 la rivoluzione dello smart farming.

Nel corso dei secoli, man mano che gli agricoltori hanno adottato più tecnologia per ottenere rendimenti maggiori, la convinzione che “più grande è meglio” è arrivata a dominare l’agricoltura, rendendo impraticabili le operazioni su piccola scala. Ma i progressi nella robotica e nelle tecnologie di rilevamento minacciano di sconvolgere l’attuale modello di agribusiness. “C’è il potenziale per i robot intelligenti di cambiare il modello economico dell’agricoltura in modo che diventi fattibile “essere di nuovo un piccolo produttore”, e questo porterebbe l’ideale di agricoltura veramente alle origini!
La robotica del ventunesimo secolo e le tecnologie di rilevamento hanno il potenziale per risolvere problemi antichi quanto l’agricoltura stessa. “Passando a un sistema agricolo robotico, possiamo rendere la produzione agricola significativamente più efficiente e più sostenibile“. Nelle serre dedicate alla produzione di frutta e verdura, gli ingegneri stanno esplorando l’automazione come un modo per ridurre i costi e aumentare la qualità. Attualmente sono in fase di sperimentazione dispositivi per monitorare la crescita degli ortaggi, nonché raccoglitori robotizzati. Per gli allevatori di bestiame, le tecnologie di rilevamento possono aiutare a gestire la salute e il benessere dei loro animali. E sono in corso lavori per migliorare il monitoraggio e il mantenimento della qualità del suolo e per eliminare i parassiti e le malattie senza ricorrere all’uso indiscriminato di prodotti agrico-chimici.
Sebbene alcune di queste tecnologie siano già disponibili, la maggior parte è in fase di ricerca in laboratori e società spin-off. Un ampia categoria di ricercatori stanno credendo sul nostro territorio e fanno parte di un crescente corpo di scienziati con piani per rivoluzionare la pratica agricola. Se avranno successo, cambieranno per sempre il modo in cui produciamo il cibo.

“Possiamo usare la tecnologia per raddoppiare la produzione alimentare”.

#BGSOSTENIBILMENTE

Promozione del protagonismo aziendale e sociale per la sostenibilità ambientale

Il futuro è di chi agisce …

LA NUOVE PROPOSTA BG SOCIAL 20_21

Grazie alle tecnologie dello smart farming l’uomo è sollevato da pesanti lavori di routine e può operare in maniera più efficiente, sfruttare al meglio le risorse disponibili e ottimizzare la qualità dei processi di produzione e dei propri prodotti. In tale processo i fattori culturali sociali e ideologici sono tuttavia sempre più un ostacolo allo sviluppo necessario. Gli agricoltori hanno la sensazione di non essere considerati dalle nuove tecnologie oppure sono sopraffatti dalla loro utilizzo, il salto generazionale spesso è ampio e crea problematiche nella fase di transizione del cambiamento.

Opportunità e sfide della digitalizzazione … perché ci dobbiamo preparare e abbracciare il cambiamento.

Per ottimizzare i sistemi di produzione e assicurare la qualità, vi sono a disposizione sempre più processi controllati da sensori e automatizzati. Oltre alle basi decisionali per un impiego efficiente di persone e macchinari, le tecnologie dello smart farming e la loro interconnessione offrono nuove potenzialità concernenti:

redditività (riduzione dei costi e aumento dell’efficienza energetica)

aumento della qualità (p.es. minore impiego di antibiotici, antiparassitari…)

riduzione al minimo delle emissioni (p.es. protezione delle acque)

protezione delle risorse (p.es. risparmio di acqua)

miglioramento del benessere e della salute degli animali 

Nel quadro di lavori di ricerca occorre appurare a quali condizioni queste nuove tecnologie apportano un valore aggiunto nella filiera agroalimentare Italiano.

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L’Azienda Agricola Trevisi, case history di successo…

Sostenibilità ambientale e automazione tecnologica, l’Azienda Agricola Trevisi, fa scuola…

L’Azienda Agricola Trevisi situata in una delle aree più produttive della Pianura Padana, a Novi di Modena con il suo allevamento di Frisona Italiana vanta 220 bovine da latte, 140ha. di superficie per la coltivazione dei foraggi, un impianto di biogas da 250 kW e un impianto a pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva di 670 kW. Energie rinnovabili per una produzione a impatto zero sul fronte energetico e un magazzino virtuale per foraggi e materie prime destinate all’allevamento.

I bovini che vengono allevati sotto “i pannelli solari”, vengono cresciuti nel totale rispetto del benessere animale  ( ascoltare musica da camera e godere di un microclima costante durante tutto l ‘anno, fa di questo bestiame un’ isola privilegiata ) questo permette di riscoprire e mantenere i valori tradizionali ed autentici, evitando gli sprechi e seguendo i ritmi della natura.

Durante la loro permanenza in stalla i bovini possono usufruire di aree specifiche dotate di attrezzature moderne che riparano dagli agenti atmosferici, in situazione pulita e agevole, protetta da rischi di malattie. Nella zona di alimentazione e nelle corsie di movimentazione sono presenti pavimenti pieni. Tutti i capi vengono nutriti con un impianto di alimentazione automatico a basso consumo elettrico, silenzioso e a zero emissioni. La sala mungitura è stata realizzata in un locale adiacente alla stalla e progettata tenendo in considerazione le prescrizioni e le pratiche per una corretta prassi igienica. Strutturata secondo standard moderni, con un controllo elettromeccanico computerizzato e centralizzato, presenta un sistema di stacco automatico che aiuta l’operatore, salvaguardando l’animale da stress da mungitura. Una zootecnia automatizzata dalla stalla alla mungitura alla distribuzione del foraggio.

Un filo conduttore che guida questa azienda verso un modello di gestione da prendere come esempio. Ogni fase dell’allevamento viene gestita combinando sapientemente tecnologia e sostenibilità che viaggiano in parallelo. I 27 mila quintali di latte  prodotti ogni anno vengono conferiti al Caseificio LA CAPPELLETTA, trasportati in modo autonomo attraverso l’uso delle nostre cisterne installate su carro agricolo. Anche qui gli standard di stoccaggio vogliono seguire i principi presenti in tutto il fare aziendale , sicurezza, igiene, qualità … siamo grati per questo all’azienda Agricola Trevisi di aver affidato tale compito alla nostra esperienza in materia e all’uso delle nostre cisterne.

La storia dell’azienda agricola Trevisi ha il sapore della tradizione  sapientemente mescolata con innovazione,  ecologia e tecnologia. Spingersi oltre è quanto ci si prefigge ogni giorno all interno dell head quarter della società, stimolata dagli eventi attuali a trovare ed affrontare le sfide del futuro. Nei prossimi decenni il settore agricolo dovrà affrontare grandi sfide per mantenere il passo con la rapida crescita demografica e fornire alimenti sempre più qualitativi e “sostenibili”. A tale scopo l’obbiettivo di dimezzare il carbon footprint, ovvero le emissioni di anidride carbonica rappresenta la priorità in un contesto di coscienza e consapevolezza.

La comunità agricola è caratterizzata da imprenditori come l’azienda Agricola Trevisi che sono pienamente consapevoli di lasciare la propria attività alle generazioni future. Lo stesso vale per Bg Cisterne. Continuiamo a sviluppare le nostre conoscenze e i nostri prodotti per il futuro, affinché voi possiate affrontare con successo nuove sfide.

La crescita tecnologica e la sostenibilità sono un passi che si possono compiere … insieme.

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Il futuro è di chi agisce …

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